Il crepuscolo -pensai allora- è solo un'illusione, perché il sole è sempre così sopra o sotto la linea dell'orizzonte. Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire, pensai, quando si è sempre uniti e sempre divisi?

martedì 30 novembre 2010

A furia di sognarli, I SOGNI si Avverano!

Jacopo Fo asserisce che sia così. Fino a qualche tempo fa lo pensavo anch'io, anzi ne ero pienamente convinta...
Ma ora tutte le mie convinzioni cominciano a vacillare.
E' davvero così semplice desiderare qualcosa con tutte le nostre energie e far sì che proprio per questo motivo ci arrivi un segno, o la nostra vita prenda finalmente la strada che abbiamo tanto agognato?
Qualcuno mi ha detto, che i sogni sono tutti realizzabili, ma purtroppo la mente talvolta la fa ancora da padrona, e in questo modo mette i paletti al percorso naturale del cuore.
Cosa fare, crederci ancora o no? Continuare a lottare o abbandonare quei sogni che conservi tanto gelosamente nel cuore? Arrendersi o resistere? Non lo so, sinceramente non lo so più. Se da un canto il cuore mi dice di proseguire su questo percorso, ora davvero il raziocinio comincia a fare capolino tra la rete dei pensieri.
Mi fa male persino dirlo, sento una morsa nell'Anima quando penso che forse dovrei mollare le briglie e lasciarli andare...Peccato che non sia riuscita mai a domarli. Ad accarezzare loro la criniera...
Le mani tremano, non riesco neanche a scrivere e a mettere in ordine i pensieri. E c'è qualcosa nella gola che non scende, il classico nodo che si tenta di reprimere, ma che prepotentemente invece tende a soffocarci.
Forse dovrei fare una pausa, chiudermi per un po' nella mia stanza, fuori dal mondo e lontana da tutti e capire, capire cosa veramente desidero fare, perché quel che voglio lo so già. Non lascerei mai che il mio sogno sfumi, ma se fosse già sfumato e io non me ne fossi accorta? L'Amore è davvero cieco come si dice, tanto da annebbiarci la mente e da non darci possibilità di vedere con chiarezza ciò che succede davanti a noi?
Prendo un respiro profondo, ricaccio dentro il sale delle mie emozioni, e vado avanti. Chiudo questa pagina e cerco di non farmi condizionare da ciò che ho scritto ora, dalle rivelazioni che forse solo scrivendo faccio a me stessa. Quando le cose sono messe nero su bianco sembra che si comprendano meglio. O sono forse io che non voglio comprenderle?

martedì 23 novembre 2010

Quando l'abbraccio diventa volo...




Non desidero che tu sia vicino a me,

desidero che tu sia dentro me,

desidero fondermi in te,

desidero il tuo respiro nel mio respiro,

desidero baciarti e soffocare nel tuo bacio,

desidero che tu sia anima della mia anima,

desidero che tu sia sangue del mio sangue,

sangue che scorre nelle mie vene,

desidero tirar via il mio e farci scorrere il tuo...

Desidero il tuo abbraccio come linfa vitale,

desidero il tuo abbraccio per poter rinascere,

vivere, volare....



lunedì 22 novembre 2010

Lettera a....

Cara Anima mia, malinconica Anima mia...quante volte di ho vista piangere in questo ultimo periodo. Hai pianto di gioia, d'emozione, hai pianto per la paura, per il dolore, hai pianto perché non potevi far nulla per chi hai nel cuore. Hai pianto perché ti sei sentita abbandonata e sola, hai pianto quando hai visto il castello di speranze che avevi costruito con tanto amore, essere spazzato via dal primo soffio di vento, come un castello di carte. Ti ho vista piangere per una storia diversa dalle altre, abbracciando il buio e il niente ogni notte, buio e notti che continuerai ad abbracciare da sola, e solo tu.
Cara malinconica Anima mia, ti ho vista scrivere lettere con l'inchiostro dell'Amore, lettere alle quali probabilmente non avrai risposta, ma che hai scritto per sentirti meglio, per palesare quei sentimenti che altrimenti ti avrebbero soffocata.
Cara malinconica Anima mia, solo io posso sapere quanto ti manchino le sue parole, i suoi respiri che ti sfioravano il cuore, i suoi sospiri che ti accarezzavano dolcemente il viso...
Cara malinconica Anima mia, hai dovuto rinunciare a quelle piccole cose che nella loro piccolezza ti rendevano felice, che ti hanno fatto capire molto, che ti hanno cambiata per sempre...
Cara malinconica Anima mia, hai visto spegnersi le Emozioni, le hai viste sciogliersi come neve al sole, ma proprio per questo riesci a scandagliare dentro te stessa e a comprendere quanto hai amato e quanto ancora ami...chi non  condivide più le sue emozioni con te...
Cara malinconica Anima mia, ti ho vista brancolare nella nebbia fitta dei pensieri, cercare di andare incontro a ciò che non hai più, benché con la consapevolezza di non poterlo ottenere, non ora almeno. Forse mai...
Ti ho vista alzare gli occhi al cielo in cerca del tuo infinito, e solo io posso sapere a cosa pensi, scrutando quel cielo che ormai, non vuole regalarti più nulla. Quello che ti resta da prendere è solo tanta pioggia, una pioggia dolce di ricordi, ricordi di vecchie emozioni, piccole incertezze e grandi verità.
Cara malinconica Anima mia, lascia che quella lacrima che reprimi sgorghi fuori liberandoti, ti sfiori il viso e ti tocchi le labbra, lascia che dica ciò che vorrebbe dire, ciò che celi nel tuo cuore, lascia che porti fuori la dolcezza e la tenerezza che stai nascondendo sapientemente dentro per non cadere...ancora.Cara malinconica Anima mia, lascia che i tuoi occhi sorridano ancora, specchio profondo dei tuoi sentimenti, perché così deve essere, perché solo un sorriso può riportarti alla vita, alla tua, cara malinconica Anima mia.

martedì 16 novembre 2010

Io, me e il clown di me stessa.

Indugio davanti allo specchio. Ultimamente lo faccio spesso. Non per una forma di vanità. Non per un vezzo narcisistico. Lo faccio perché ho bisogno di percepire cosa percepisce chi mi vede incontrando il mio sguardo e il mio sorriso. Non sono mai stata capace di dissimulare le mie emozioni, i miei stati d'animo, i miei moti interiori.
Non sono capace di ostentare un viso e di fare cattivo gioco. No, non è da me, e chi mi conosce e chi mi sa leggere, capta che dietro quelle rughe d'espressione si cela un'immagine che non è quella che è immortalata nella mia anima.
Indugio ancora, mi guardo, scandaglio me stessa. Prendo la mia trousse e mi trucco, mi trucco forte.
Parto dagli occhi che sono lo specchio del mio essere. Creo linea decisa sotto e sopra le palpebre, li nascondo dietro un nero per celare la loro luce, o la loro non luce. Passo nevroticamente strati di mascara, strati su strati che appesantiscono il mio sguardo. Stendo un velo di ombretto grigio, con un punto di luce perlato vicino alle sopracciglie. Guardo l'effetto che fa! Mi piace, uno sguardo pesante ma artificiale, sì, proprio quello che desideravo. Dissimulare la pesantezza dello sguardo usando espedienti artificiosi.
Poi passo alle guance. Hanno un pallore inusueto ultimamente, le coloro, con un tocco deciso di fard, scavando gli zigomi con un gioco d'ombre, voglio emaciare le mie rotondità, e smussare quell'aria tenera che mi contraddistingue....
Il risultato è eccellente. Uno sguardo inteso, un viso quasi virile, un'espressione forte che non teme confronti. Potrei sfidare il mondo così, ma non sono ancora appagata.
Passo alle labbra. Le bordo con una matita rossa, rosso vermiglio, rosso sangue, rosso amore. Hanno una forma deliziosa, sì, lo riconosco. Forse la parte che apprezzo di più del mio viso.
Poi passo a dipingere la tenera mucosa con un tocco di gloss, rosso, lucido, passionale, accattivante. Splendido risultato. Sì, senza ombra di dubbio. Ho creato un dipinto perfetto. Ma a che pro? Perché inficio il mio viso con tutti questi artifici? Perché devo modificare le pieghe delle mie espressioni? No, non è da me. Apro il getto d'acqua del rubinetto e tolgo via tutto quel lerciume. Lavo via quelle creme, quegli intrugli con un colpo deciso di mani. Posso essere il clown di me stessa con gli altri. Ma non voglio esserlo con me stessa. Posso volermi dipingere come un "Picasso", ma non vorrei mai avere esigenza di farlo, vorrei che le mie emozioni trapelassero dal mio sguardo, che la mia tristezza, quando ci sia, veli il mio sorriso, vorrei poter trasmettere gioia con la luce dei miei occhi, vorrei che si leggesse malinconia in quella ruga leggera che si forma sulla curva del labbro superiore. Vorrei mostrare la mia nostalgia, o la mia felicità, anche per piccole cose, ma vorrei che a trasmetterle fosse il mio viso. Con le sue linee morbide e con i suoi colori.
Non voglio trucchi, né falsi sorrisi. No. Voglio mostrare semplicemente me stessa. Con la parte migliore di me.

lunedì 15 novembre 2010

Sogni e bisogni

Sono un po' latitante in questi giorni, di una latitanza quasi forzata. Non sono neanche più entrata nel blog perché avevo bisogno di riflettere e pensare senza farmi condizionare dagli scleri mentali che mi prendono quando sono particolarmente instabile.
Ho avuto bisogno di pensare ad altro, di farmi assorbire da altri interessi, da altre parole.
Ma sembra che il mondo che mi gira intorno, abbia il potere di riportarmi al fulcro dei moti che scuotono la mia Anima.
Ho parlato al telefono con un'amica la scorsa settimana, ci siamo sentite spesso. Ha problemi di famiglia e l'impossibilità di sfogarsi al meglio con le persone che gli sono vicine.
Ha cercato conforto in me, e nonostante i miei malesseri, sono stata felice di averle potuto portare anche una sola parola e un solo pensiero che possa averle scaldato il cuore.
Ne avevo bisogno anch'io. Avevo e ho bisogno di tirare fuori quella parte di me, che ultimamente, celo con la maschera che mi sono voluta dipingere in volto.
Avevo bisogno di sentire una voce amica, e malgrado avrei preferito farlo in altre circostanze e per altri eventi, il suo incontro mi ha calmata e mi ha aiutato a eviscerare molte delle mie emozioni, che devo sforzarmi di seppellire nelle cavità più remote di me stessa, per proteggerle da sguardi indiscreti, e da chi probabilmente non le comprenderebbe.
Avevo bisogno, quanto lei di conforto...Avevo bisogno di un abbraccio, benché a distanza.
E' stato piacevole parlare con lei. E' stato piacevole e doloroso nel contempo, perché vorrei poterla sollevare dalle pene che la stanno soffocando in questo momento.
Vorrei che i sogni ricorrenti che sta facendo non abbiano presagi nefasti. Perché quando lei sogna, di riflesso tremo. Abbiamo affrontato diverse volte l'argomento dei sogni premonitori. Io non credo d'averne mai fatti in vita mia, ma le sue attività oniriche invece, non sono attività normali. Ogni qual volta mi riferiva un sogno appena fatto e il probabile significato che le voleva attribuire, puntualmente si verificava qualche circostanza poco piacevole che minava la sua stabilità.
E non solo lei mi ha parlato di sogni premonitori in questi giorni. Ieri, in uno dei pochi messaggi che ci scambiamo giornalmente con lui, l'ho letto turbato per un sogno che aveva fatto la notte precedente e che mi riguardava. Mi ha scritto che non vorrebbe fosse un sogno premonitore.
E da ultimo stamattina, una mia carissima amica, mi contatta e mi dice d'avermi sognata in un contesto positivo, con una luce negli occhi mai vista prima e un sorriso sul viso che lasciava intravedere quello nel cuore. Mi ha chiesto se era successo qualcosa di positivo, qualcosa che potesse avermi allietato l'Anima. Purtroppo le ho dovuto rispondere di no, e di riflesso la sua replica è stata "Non è detto".
Come asserivo in precedenza, non ho mai dato peso ai sogni, non ho mai visto premonizioni nei miei sogni, ma so per certo che alcune persone hanno una sensibilità diversa a riguardo, che traspongono nei sogni i loro bisogni. E' possibile che sia davvero così? E' possibile che nei sogni notturni si manifestino i desideri e i moti scatenati dai sogni diurni? Oppure è possibile che si creino delle circostanze tali da farci sognare cose che invece non desideriamo e alle quali ci opponiamo con tutte le nostre forze?

mercoledì 3 novembre 2010

L'essere umano. Questo enigma....

Noi esseri umani siamo strani, sì lo ammetto. Lo sono io per prima. A volte penso che abbiamo un gusto sottile nel farci male, come se farci male, in qualche modo ci permetta di sentirci vivi.
Passano giorni che scorrono lievi sulle nostre esistenze e che di solito ignoriamo, fingendo che non ci appartengano. Come se da attori ci trasformassimo improvvisamente in spettatori e ci mettessimo in prima fila a guardare il film della nostra esistenza.
Sono i giorni in cui cerchiamo di evadere da noi stessi, dai nostri pensieri, filtrando quelli dolorosi e succhiando stille da quelle poche cose che ci fanno stare bene, che sia un sorriso, un saluto, un semplice pensiero.
Poi ci sono quei giorni in cui invece ci si stanca di fare gli spettatori e si scende sul palcoscenico. Si comincia a rileggere il copione scritto per noi e a ripetere la parte.
Sono i giorni in cui ci si rende conto di ciò che conta e di ciò che è superfluo, sono i giorni in cui si smette di fingere che tutto va bene, che tutto è un arcobaleno di colori, quando invece la tempesta imperversa. E allora ci sforziamo far uscire fuori tutto ciò che ci fa male.
Ma è un male sottile, un male quasi piacevole, un male che ci fa ricordare di avere un'Anima, che spesso confiniamo nel baule degli abiti da scena che non si utilizzano più.
Ogni tanto me ne ricordo anch'io, la tiro fuori da quel baule e le do una rinfrescata, la stendo al sole per farle perdere la puzza di chiuso, e torno a indossarla.
E' un po' stropicciata, ma è mia, e se sento dolore è perché evidentemente la mia anima è ancora capace di provare Emozioni, se sento dolore è perché provo qualcosa, se gli occhi mi pungono e arriva quel nodo in gola che non riesco a reprimere e che sfocia con un mare salato, è perché la mia Anima è ancora viva, perché ha bisogno di vivere e ha bisogno di respirare, e ha bisogno di un abbraccio e di un sorriso.
Io ne regalo spesso di sorrisi, regalo parole di conforto, regalo abbracci, lo faccio con piacere, perché fa parte di me, ma quando concentro tutta me nei confronti degli altri, fingendo di essere sempre sorridente, speranzosa e felice, è perché non indosso me stessa.
Oggi sono me stessa, vesto la mia Anima con i miei colori, forse arbitrariamente mi faccio anche male. Ma ho bisogno di sentirmi, di percepirmi, di ascoltare le mie gioie e anche i miei dolori.
Non caccio indietro i pensieri, gli impulsi, i ricordi.
Non cerco distrazioni per sorridere, quando voglia di sorridere non ne ho.
Non riesco ad essere confortante, quando io per prima avrei bisogno di un conforto.
Un conforto che non chiedo, non ne sono capace, se non con le persone che mi conoscono profondamente, e che spesso non hanno neanche bisogno che gli dica come sto, perché mi sanno leggere e perché arbitrariamente decido di farmi leggere.
Oggi sono malinconica, triste, nostalgica, chiedo malinconia, tristezza, nostalgia, perché mi fanno sentire viva, e mi fanno sentire me stessa, in un mondo che ha sempre più bisogno di esternare la parte fasulla di sé, quell'ottone che spesso viene ostentato come oro, quei sorrisi che mostrano i denti e le rughette vicino alle labbra, ma che non sono accompagnati dalla luce negli occhi e dal calore dell'Anima.
La mia malinconia mi illumina gli occhi e l'Anima, perché mi dimostra che ancora vivo, e che se provo dolore è perché qui dentro, in questo corpo di piccola donna, c'è ancora un cuore, che batte, sente, percepisce, vive.

martedì 2 novembre 2010

Un minuto di pensiero vale più di un'ora di parole.

Chissà se davvero è così.
Se viene più apprezzato un pensiero silenzioso che delle chiassose esternazioni.
Se arriva più un silenzio che parole profuse a ripetizione, solo per mettersi in mostra.
Oggi la mia vuole essere una riflessione un po' dissonante da questo contesto.
So di essere prolissa e logorroica e di non risparmiare mai parole.
Anzi molto spesso dovrei schiacciarmi la lingua tra i denti perché son certa di parlare fin troppo, anche laddove forse, un silenzio sarebbe più che gradito.
Ma al di là del mio essere loquace, non esercito mai le mie capacità oratorie per mettermi in mostra e per attirare l'attenzione delle persone a tutti i costi.
Sia nel bene, che nel male.
Mi sorprendo sempre più spesso, invece, di vedere come alcune persone non si risparmino mai pur di mettersi al centro del mondo, come studino espedienti calibrandoli al millesimo, pur di attirare l'attenzione su di sé.
Mi viene in mente una citazione di Henry Ford a riguardo:

Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece starnazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.


Sarà davvero così?

giovedì 28 ottobre 2010

Domandarsi perché quando cade la tristezza, in fondo al cuore....

Oggi è una giornata strana. Una di quelle giornate che ti verrebbe voglia di mollare tutto e tutti.
Una di quelle giornate in cui prenderesti volentieri carta e penna e riscriveresti daccapo la tua storia. Ridipingeresti la tua vita. Cancelleresti tutto e tutti. Per vivere finalmente te.
Te e te sola, in un mondo nuovo. Un mondo dove non esistono cuori, così non possono far male.
In un mondo nel quale non potrebbero mai spezzarsi.
Un mondo dove non esistono lacrime, non esistono emozioni, dove non esiste passato né futuro.
Dove c'è solo il presente, e la mattina prima di mettere i piedi giù dal letto prendi il tuo album da disegno e rappresenti come meglio vorresti vivere la tua giornata.
Sono sconfortata. Sì, molto.
Non sono una persona che si arrende facilmente, non l'ho mai fatto neanche quando le difficoltà della mia vita erano enormi scogli da sormontare. Eppure ho preso corde e picchetti e ho scalato le mie montagne. Da sola.
Questa volta non ne sono capace. No, non ce la faccio. Mi sento impotente e forse ho la certezza che non tutti i sogni si realizzano, e che non sia sufficiente crederci con tutti se stessi.
Alcuni sogni forse dobbiamo lasciarli andare. Non erano sogni che avremmo dovuto sognare, perché il risveglio fa male....
Forse per la prima volta sono andata contro a uno scoglio....
Avrei voglia di continuare ad arrampicarmi, ma sembra che la superficie sia scivolosa, e il respiro comincia a mancarmi, le lacrime mi velano gli occhi...E non vedo mai la cima.

mercoledì 27 ottobre 2010

Nel cuore e nell'anima....

Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere
fatte l'una per l'altra, di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli. É questo l'amore che tu ispiri in me.


{Victor Hugo}

Ci sono Amori che sembrano non appartenerci mai, che ci sfuggono costantemente dalle mani, che hanno un'evanescenza tale che sembra che scivolino via continuamente dalla nostra presa.

Ci sono Amori costretti ad affrontare viaggi infiniti, esuli della loro stessa essenza.
Amori che roteano una volta e mille volte ancora, intorno al loro palpito, al loro caleidoscopio di colori.

Ci sono Amori che sono un continuo tumultuo, terremoti per l'essere, sebbene si possano presentare come forma di pacifico mare.

Esistono Amori che hanno lo sguardo malinconico, nostalgico, triste, ma mai rassegnato.

Sono Amori sbocciati sullo stelo della vita ancor prima che noi nascessimo. Sono stati custoditi nel cuore dell'Universo, ancor prima che i nostri occhi vedessero la luce.

Ci sono Amori che esistono da sempre, che sono in attesa costante di trovare uno spiraglio nella finestra dell'esistenza per manifestarsi nella loro intensità e nella loro immensità.

Ci sono Amori che possono sembrare ultraterreni, Amori che sembrano essere stati concepiti dal nucleo del mondo, nati con il nucleo del mondo e che incessantemente cercano di ritornarvi per potersi finalmente palesare in un canto d'eternità.

L'unica cosa che possiamo fare quando li incontriamo sulla nostra via, è cercare d'illuminare la loro strada, affinché possano ricongiungersi, lottando con tutte le nostre forze, per realizzare l'unione inebriante e totale di due Anime e due Corpi...Nel sempre e per sempre.

martedì 26 ottobre 2010

E ti vengo a cercare...



Oggi solo questo brano... perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza.

domenica 24 ottobre 2010

La mia malattia...

Devo fermarmi un momento. Oggi ne ho bisogno. Devo staccarmi da quello che somatizzo, da quello che mi fa stare male, da quello che assorbo come se fosse totalmente parte della mia esistenza.
Penso a quanto può essere strana la vita, e a tutti i suoi risvolti. Penso a quello che è stata la mia fino a un anno e mezzo fa, e mi chiedo se veramente era vita, o se era solamente l'involucro che proteggeva la cipolla, e che mi ostentavo a non togliere per non poter piangere.
Probabilmente è stato così, per molti anni.
Ho vissuto, e vivo tutt'ora accanto a un uomo che non ha mai provato a scandagliare nel profondo la mia anima. Ho vissuto e vivo accanto a un uomo che guarda molto alla sostanza ma non all'essenza.
Ho vissuto e vivo ancora accanto a un uomo, che ho scoperto troppo tardi non essere l'uomo adatto a me.
Ma non voglio parlare di lui oggi. Il mio pensiero è molto lontano da lui ora, per quanto viviamo fianco a fianco.
Oggi quello che mi fa più male è la mia impotenza nei confronti di chi veramente considero il mio uomo. Non voglio fare critiche alle persone che mi sono accanto, ma se la vita mi ha portato a orientarmi altrove, mi rendo conto benissimo che è perché nonostante abbia cercato con tutte le mie forze di tenere in piedi un matrimonio che è stato minato da vari accadimenti sin dai primi mesi, ma che i miei sforzi sono stati vani e non sono stati compresi e apprezzati
Nonostante tutto ho chiuso gli occhi davanti a una serie di eventi e sono andata avanti.
Ma la vita è imprevedibile e a volte ci si gira contro portandoci a percorrere itinerari che non avremmo mai pensato di dover imboccare.
Questo mio viaggio ora, vuole analizzare il mio nuovo percorso.
Oggi sto particolarmente male. Sì, malissimo direi perché mi sento impotente nei confronti della persona che amo. Mi sento impotente perché ora sta vivendo un momento non positivo della sua esistenza, malgrado la sua non lo sia a priori.
Mi sento impotente perché vorrei che quando ci parliamo lui leggesse davvero il dolore che provo quando lo sento giù e quando so perfettamente che alcuni accadimenti lo turbano nel profondo.
Mi sento impotente perché mi piacerebbe fargli capire davvero quanto gli sono vicino, al di là del fatto che la vita ci ha allontanato in tutti i sensi.
Mi sento impotente perché vorrei essere al posto di quella donna che ha accanto, e con la quale può discutere di ciò che lo fa stare male, con la quale condivide idee e pensieri, con la quale sicuramente ha un rapporto molto più profondo di quanto io possa immaginare.
Io sono convinta, che tra noi fondamentalmente non sia cambiato molto, anche perché se riesco ancora a leggere il suo essere criptico, me l'ha confermato lui stesso. Ma il fatto che non posso parlare con lui liberamente, che c'è un'altra donna vicino a lui, che obiettivamente non posso essere lì ad abbracciarlo e a fargli sentire tutto il mio affetto, mi fa stare malissimo.
La gelosia purtroppo è una sfumatura del mio carattere che non riesco ad arginare. Ho fatto finta, per molto tempo di non immaginarlo vicino a un'altra donna, ho fatto finta per molto tempo che come mi diceva lui tra loro c'era sì un legame, ma che il loro rapporto era ormai logorato.
Ho fatto finta per molto tempo di essere là, vicino a lui quando si addormentava la sera, quando si risvegliava al mattino, cercando di non pensare che lì, di fatto non c'ero io.
Ma ora, quella presenza incombe nei miei pensieri in un modo devastante. La sua e quella di altre persone che orbitano intorno a lui, che indubbiamente è un uomo carismatico e che attira a sé le lusinghe e le attenzioni di molte donne.
Donne con le quali purtroppo mi è capitato di interagire, in passato e con le quali interagisco ancora adesso.
Io non posso pretendere che lui non le frequenti, ma quando mi rendo conto che alcuni messaggi, alcuni pensieri sono destinati a lui, non ragiono. Sì, perdo la testa e non lo nego. E per quanto lui abbia cercato di rassicurarmi in merito a determinate persone, non posso fare a meno di sentirmi un niente, e di pensare che prima o poi chi è più intraprendente e più insistente possa prendere il mio posto....per quanto io l'abbia già perso.


sabato 23 ottobre 2010

The notebook

"Questa separazione ci fa tanto male perché le nostre Anime sono legate l'una all'altra.
Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre.
Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e in ciascuna ci siamo incontrati.
E forse, ogni volta, siamo stati costretti a separarci per le stesse ragioni.
Perciò questo è un addio che dura da diecimila anni e prelude quelli a venire.
Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia e so che sono andate via via crescendo in ciascuna delle tue vite.
So anche che in ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca.
E cercavo proprio te, non qualcuna che ti somigli, perché la tua anima e la mia devono sempre riunirsi.
E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce, siamo costretti a dirci addio.
Vorrei dirti che tutto andrà benissimo, e giuro che farò il possibile perchè ciò accada.
Ma se non ci incontrassimo più e questo fosse un vero addio, so che ci rivedremo in un'altra vita. Ci incontreremo di nuovo, e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da compensare tutte le separazioni precedenti."

Nicholas Sparks da Le pagine della nostra vita

venerdì 22 ottobre 2010

Non c'è istinto pari a quello del cuore.

All'essere umano servono molte cose per sentirsi vivo: una famiglia, l'amore, il sesso.
Ma serve una sola cosa per essere vivi davvero: serve un cuore che batte.
Quando il nostro cuore è minacciato, reagiamo in due modi: fuggiamo oppure reagiamo.
Esiste un termine scientifico per questo combatti o fuggi: è l'istinto, non possiamo controllarlo...Oppure sì?

Non sono stata mai capace di restare sorda davanti alla voce del mio cuore. No, non è mai rientrato nel mio modo di essere e se l'albero non si raddrizza da piccolo, suppongo che sia difficile farlo quando ormai le radici sono ben piantate a terra.
Non posso negare che talvolta, in determinate situazioni, ho fatto finta di non udirla quella voce, ho cercato di tapparmi le orecchie, di non rispondere al suo richiamo.
Ma per quanto tempo ho resistito? Quanto tempo è durata la mia fuga? Ben poco.
Il silenzio delle mie quattro mura spesso mi è stato complice, e più cercavo di sedarla e più lei urlava dentro di me. E più cercavo di non udire quel palpito, e più mi pulsava in petto.
No, non ho resistito, e non resisto ancora. L'ascolto ancora questo mio piccolo fottutissimo cuore.
Mi parla di sogni che ho dipinto, ma che non riesco a vedere, mi parla di parole lontane che forse vorrebbero essere udite da vicino.
Mi parla di un futuro difficile da realizzare, sì, assolutamente. Ma io continuo a dargli ascolto a mio rischio e pericolo.
Il pentagramma della mia esistenza l'ho composto sempre ascoltando le note soffuse del mio cuore. E non tenterò di certo di smettere di scrivere la mia composizione personale.
Seguirò ancora una volta l'istinto. A volte mi ha tradita, questo è innegabile...ma altre volte la musica che ho ascoltato era talmente sublime da volerla ascoltare all'infinito. E' talmente sublime da volerla ascoltare all'infinito.


giovedì 21 ottobre 2010

Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.

"E' che eravamo scritti nella stessa pagina, e quando due sono scritti sulla stessa pagina, c'è poco da dire.
Sì, si potrebbe strappare il foglio in pezzi minuti, dividere i nomi, bruciare la carta, ma come si fa?
Quante copie ci sono in giro del nostro romanzo?
E poi le parole non stanno mai ferme, si muovono come spore, rotolano, si amplificano, diventano tuono, pianeti, mare.
Come si può stracciare il mare?"

Non so neanche come impostare questo post, questa mattina, e mi scuso per aver esordito con questo gioco di parole, ma davvero in questo momento ho milioni di pensieri che affollano la mente, ma nessuno sul quale puntare l'occhio di bue per metterlo in risalto.
Cercherò di essere chiara nel messaggio che vorrei trasmettere e sul quale mi piacerebbe disquisire.
Non ho mai creduto al caso, né alle coincidenze.
Non ho mai creduto che le persone si trovano quando si cercano. Non potrei mai pensarlo considerando molti degli incontri che ho fatto nella mia vita.
Ho voluto mettere la frase di Antonello De Santis, in testa al post proprio per questo motivo.
Anche se ovviamente non ho intenzione di attribuire il significato di questa estrapolazione a tutti gli incontri.
Mi chiedo, in merito a una "coincidenza" che mi è successa ieri, se davvero due persone possano essere scritte nello stesso libro al punto tale, che se anche le pagine possano essere stracciate, bruciate, ridotte in mille pezzettini, prima o poi arriverà una mano sapiente a ricomporre la loro storia, mettendo nero su bianco due nomi e permettendogli in maniera del tutto inaspettata di ritrovarsi sullo stesso percorso, una, due, tre...innumerevoli volte.
Molti di voi sapranno quanto è vasto il mondo virtuale, non so quanti milioni di utenti possono popolarlo, ma di certo è un oceano infinito di voci che parlano sovrapponendo l'una all'altra o viceversa, creando una sola grande voce, o comunque un coro nel quale i suoni sono indistinti ed è difficile individuare le varie sonorità.
Capita poi, che forse un orecchio più sensibile, riesca a percepire un determinato suono, una particolare melodia, una musica che forse si lega alle sue corde più di molte altre.
Ed è probabilmente quello che è successo ieri. La persona di cui parlo nei precedenti interventi, è incappata "per caso" in questo blog, come altrettanto per caso anch'io ero incappata in lui qualche mese fa, quando come quasi per magia ci siamo "ritrovati".
Da qui quel segno che forse attendevo, e che agognavo da tempo....Riuscire a sentire di nuovo la sua voce, dopo un silenzio che mi è sembrato infinito.
Mi chiedevo ora...e voi credete alle coincidenze, credete al caso, o pensate che il destino abbia già dipinto sulla sua tela, la storia per noi? Credete che due persone che si appartengono, anche davanti a innumerevoli difficoltà possano ritrovarsi?





mercoledì 20 ottobre 2010

"Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni."

Cerco di non pensare alla triste storia della quale vi ho parlato ieri. Cerco di non scrivere, sarebbe meglio dire, perché il pensiero è impossibile che mi abbandoni per ora, e sinceramente non so per quanto tempo l'immagine che evoco nella mente pur non volendo, sarà un fantasma che accompagnerà gran parte delle mie giornate.
Se dentro la tristezza mi stringe il cuore, qualcosa forse è andato bene stamattina. Ma....
Quando qualcosa va bene sembra che ci sia sempre qualcuno che trami alle tue spalle perché non tutto debba filare liscio come sembrava essersi profilato. Vi è mai capitato?
Questa senzazione, purtroppo, mi accompagna da una vita, nel momento in cui sei traboccante di felicità perché sta accadendo ciò che desideri, puntualmente irrompe qualche intoppo che non ti permette di assaporare appieno quell'attimo di felicità. Dovesse trattarsi anche di un solo momento, sembra che debba andarti giù sempre di traverso.
Se fossi superstiziosa, penserei che qualcuno mi avesse fatto il malocchio, o che determinate cose accadono perché me le merito.
D'altro canto non mi so neanche spiegare perché puntualmente quando sembra si stia realizzando qualcosa che desidero con tutta me stessa, il cielo ci metta la sua perché non succeda.
Forse è una particolarità di quei "sogni" che debbono essere sudati prima che si realizzino, o forse davvero il mondo si mette di mezzo perché tu non ne possa godere neanche una piccola goccia.

martedì 19 ottobre 2010

Che non si muore per amore, è una gran bella verità....

Purtroppo oggi mi ritrovo a dire che Battisti aveva fottutamente torto, sono arrabbiata, incazzata col mondo, con quel Dio che non si vede.
Non sono impazzita, oggi sono semplicemente incapace, impotente, chiusa in una bolla dalla quale non riesco a vedere l'esterno.
Stamattina esco di casa per fare delle commissioni e nello spazio per l'affissione dei necrologi, ne leggo uno che riguarda una mia carissima amica.
Ho rischiato di svenire, mi sono dovuta fermare perché mi sembrava che la terra sprofondasse sotto i miei piedi.
Non potevo credere che lei, la ragazza, la donna, la splendida creatura esuberante che avevo avuto la fortuna di incontrare durante la mia adolescenza, apparisse nero su bianco su quel cronologio.
Avevamo provato a tirarla fuori dalla depressione che l'aveva assalita dopo la sua malattia, avevamo provato a reintegrarla quando la sua relazione durata 15 anni era andata a rotoli e lei si sentiva persa nel mondo e senza più scopi per vivere.
Poi è arrivato lui, un nuovo uomo....si è innamorata e l'ha seguito, ora dopo qualche giorno arriva questa terribile notizia. Si è suicidata. Io non so cosa sia successo lì, anche se forse posso immaginare che probabilmente avesse perso di nuovo la luce. Non lo so....non so darmi pace.....

lunedì 18 ottobre 2010

Domandarsi perché quando cade la tristezza, in fondo al cuore, come la neve, non fa rumore.....

Oggi avrei voglia di scrivere tante parole, ma sembra che le dita siano intrappolate da una ragnatela prima di raggiungere la tastiera.
Il cielo offuscato da nubi nere mi ha rattristata e resa malinconica oltre modo.
Questo tempo di solito mi riscalda il cuore, ma quando non sono serena con me stessa ha il potere di rendermi apatica, di rendermi nostalgica, di riempirmi l'Anima di pensieri che non riesco a liberare.
Quello che mi destabilizza di più quando mi sento così, è che non riesco a rendermi utile nei confronti delle persone che amo, che molto probabilmente non mi rendo conto che hanno bisogno di una parola leggera, di qualcosa che scaldi il cuore, di un input per dissolvere le loro stesse nostalgie e malinconie.
Molto spesso sono malinconie così profonde che non ho neanche la presunzione di liquefare, ci sono alcuni aspetti nella vita di tutti noi che non possono essere sempre chiari e nitidi, ed è proprio in quei contesti, intimi e personali, che germogliano i semi delle piante della nostalgia, della tristezza, dell'impotenza nei confronti della vita.
Oggi mi sono trovata a parlare con l'uomo meraviglioso che impegna la mia mente e il mio cuore.
Dopo tanto silenzio scambiamo qualche parola quasi ogni giorno.
So che talvolta prevarico le sue scelte d'aver arbitrariamente eretto un muro nei miei confronti e mi sporgo oltre quel muro azzardando “confessioni” sui miei sentimenti per lui.
So che anche se li tacessi, saprebbe con certezza che da parte mia non è cambiato nulla.
Quello che mi fa male è non sapere, non capire se da parte sua c'è ancora quello che ha asserito di provare per tanto tempo.
Il cuore mi suggerisce che malgrado tutto c'è, ma la mente ogni tanto mi gioca brutti scherzi e mi fa essere prevenuta nei suoi confronti.
Scatta la gelosia, che comunque è un sentimento innato in me. Scatta una sorta di scudo dietro il quale cerco di proteggermi. Scattano parole così fredde che mai avrei pensato di pronunciare.
Specialmente quando mi espone i suoi problemi. Non lo fa mai in maniera evidente, ma so le cose che lo turbano e le catene che lo tengono imprigionato nella mente e nel cuore.
So bene quando è “sereno” e quando non lo è, capisco bene quando lui asserisce di sorridere e io so che non lo fa, capisco quando vuole evitare alcuni discorsi e cerco di evitarli di conseguenza, capisco quando giustifica il suo modo di essere e io acconsento anche se forse so benissimo cos'è che lo turba nel profondo. Vorrei solamente che si sciogliesse con me, vorrei che capisse che è al centro del mio mondo e che qualsiasi cosa veli la sua Anima io saprei comprendere. Vorrei che mi potesse guardare negli occhi e vederli umidi di lacrime quando mi scrive e mi chiede un sorriso....
Vorrei che riuscisse a superare ogni problema, che sia finalmente sereno, perché un'Anima così non merita la sofferenza che sopporta. Vorrei che quel cielo grigio si dissolva dal suo e dal mio cuore....

L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero.

Ti vestirei solo di me,

ti vestirei solo della mia pelle,
ti vestirei solo del mio profumo,
ti vestirei solo dei miei pensieri se solo potessi.
Scivolerei lungo il tuo corpo,
ti toccherei ovunque,
saranno le mie mani le sole a possederti nell'ombra.
Avrò cura di te senza graffiarti, 
senza privarti della tua luce.
Resterò nell'ombra da dove giungo e dove tornerò,
senza destarti alcun pensiero scivolerò via.
Accarezzerò le forme peccaminose della tua mente 
per leggere il mutare del tuo piacere ad ogni mio tocco,
e lascerò che sia tu a guidare le mie mani.
Nel buio io traccerò i tuoi sospiri 
che sentirò sollevarsi in volo ad ogni mio tocco.
Nella pelle tesserò i tuoi proibiti pensieri con le dita,
prenderanno forma e li lascerò volare.
La tua pelle aderirà perfettamente alla mia,
la tua forma mi priverà della mia rivolta nel buio,
si dissolverà nella luce ogni ricordo di te.
Mi condurrai da te oltre il tempo oltre la luce,
dove nessuno potrà proteggerti dal mio sguardo d'amore,
assoluto e incondizionato.
Nessuno oserà dividerci,
nessuno oltre me potrà toccarti,
nessuno oltre me potrà sentirti,
nessuno oltre me potrà respirarti,
nessuno oltre me potrà amarti.
Portami lì e rendimi tua schiava d'amore,
solo per un istante potrò averti,
e in quel meraviglioso istante eterno io ti avrò... e ti amerò...


domenica 17 ottobre 2010




Ricevo il testimone dall'amica Stella che ringrazio di avermi pensata.

Questa iniziativa, divertente , permette di conoscerci un po' meglio, seguendo queste regole:

a)- creare un post inserendo il logo della staffetta

b)- postare le 8 domande indicate qui di seguito:

1- quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi, cosa rispondevate?
2- quali erano i vostri cartoni animati preferiti?
3- quali erano i vostri giochi preferiti?
4- qual è stato il vostro più bel compleanno e perchè?
5- quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
6- qual è stata la vostra prima passione sportiva o non?
7- qual è stato il vostro primo idolo musicale?
8- qual è stata la cosa più bella chiesta ( ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia?

c)- rispondere alle stesse sul proprio blog; ....ed ecco le mie risposte:

1) Fare la giornalista
2) Da piccolissima Heidi e Dolce Remì
3) Amavo molto giocare con le mie Barbie e mi dilettavo a cucir loro degli abitini.
4) Il mio 18 compleanno che ho trascorso in Francia durante uno scambio culturale.
5) Visitare l'Irlanda
6) Ero e sono tutt'ora appassionata di parecchi sport, ma il calcio è stato il primo.
7) Spandau Ballet
8) Alla Befana chiesi di portarmi una pianola e fui accontentata.

d)- passare la staffetta ad altri 10 blog

sabato 16 ottobre 2010

Echi di silenzio

Echi di silenzio,
esplodono nell'Anima
sussurrano di parole lontane
parlano con voce suadente.
Arrivano lì,
in quello spazio di cuore
dove sei,
quello spazio che hai
impregnato così tanto
di te da renderlo
sterile a ogni altro
respiro.
Ed è lì che ti respiro ancora,
che mi sento sfiorare ancora
dal tuo abbraccio lontano e dolce.
Ed è lì che chiudendo gli occhi
schiudo le labbra e gusto il tuo sapore.
Ancora lì intreccio le mie mani alle tue
e lascio che percorrano timide
il profilo del mio viso.
Lascio le tue dita libere
di scivolare tremanti
tra le pieghe dell'Anima.
Lascio che mi parlino
con lontani echi....
...di silenzio.

Uno sfregio...

Ieri chiedevo un segno, ma a quanto pare chi manovra i fili della mia esistenza ha confuso il significato delle parole.
Il segno è arrivato, senza dubbio, è arrivato a darmi un'altra bella frustata sul cuore.
Sì, un altro bel colpo basso. Devo avere le piastrine davvero con i controcoglioni per avere tutto il potere cicatriziale che ho.
Perché so per certo che gli perdonerò anche questa, perché so che quello che sento va al di là di quello che può essere un "semplice" sbaglio.
Se c'è una persona trasparente su questo pianeta sono io, e forse è questo il mio vero difetto.
Dovrei imparare a essere più criptica, dovrei farlo sì.
Ma non ne son capace. Ed essere accusati di usare subdoli mezzi per arrivare alle persone è una cosa che mi provoca un dolore incredibile. Farlo con estrema naturalezza mi provoca ancora più dolore.
La cosa buffa è che nella mia semplicità, non capisco mai dove vogliono arrivare le persone, e quella che ieri è stata una cosa che mi avrebbe dovuto dare da pensare da subito, l'ho realizzata questa notte. Bello passare le notti a pensare alle persone alle quali tu vorresti correre incontro, e che se invece fanno un passo verso di te, lo fanno per poi alzare la gamba e darti un calcio nello stomaco.
Sono molto amareggiata, avrei dovuto capire subito che non era un moto d'affetto nei miei confronti, quello della persona in questione.
Sa usare bene le parole, e le usa bene sia per adularti oltre modo, che per ferirti.
Non mi aspetto scuse che non voglio, quando si ama non credo ci sia bisogno di scuse da parte di chi amiamo. Piuttosto vorrei una giustificazione, che credo non arriverà mai.

venerdì 15 ottobre 2010

Un segno...

Ho bisogno di qualcosa che curi tutto: tristezza, dolore, malinconia. Una dose: adesso, subito. Una dose di stelle per tornare a vedere il cielo, quel cielo che è stato un affresco luminoso per quasi un anno.

Vorrei solo un segno, un piccolo segno che mi regali ancora la speranza di poterlo immaginare di nuovo, un piccolo segno che mi regali un attimo di infinito, in un tempo infinito e rarefatto.
A volte una sola parola può farci volare in alto, su, oltre le nuvole, una sola parola può creare un arcobaleno nell'Anima, una sola parola, a volte può portarci in baratri profondi dai quali è difficile uscire.
Vorrei che non fosse quella. Vorrei che arrivi un sorriso, e un battito, ancora per me.

giovedì 14 ottobre 2010

Silenzi...

Ho avuto 8 mesi di giornate terribili, giornate nelle quali sentivo la terra mancarmi da sotto i piedi, giornate nelle quali l'unico mio pensiero arrivava a quella persona che riempie completamente la mia Anima. Ed è stato difficilissimo andare avanti senza sapere come stava, cosa faceva, come viveva, se stava bene, se stava male.
Ho trascorso giornate interminabili e notti completamente in bianco.
Quando una persona ce l'hai incisa nell'Anima è difficile orientare i pensieri verso altri interessi.
Ora per un “casuale” scherzo del destino, il centro del mio mondo è tornato a far parte delle mie giornate. Vorrei che fosse tutto come prima, ma non lo è.
Non so, sinceramente non mi so spiegare se alcune sfumature sono rimaste immutate o se lo sono solamente da parte mia.
So che mi espongo sempre troppo, che caratterialmente non riesco ad arginare i miei impeti, laddove dovrei farlo, laddove forse essere troppo sinceri è un'arma a doppio taglio.
Mi rendo conto di non avere una visione chiara della “nostra” situazione.
Mi rendo conto che forse io sono rimasta me stessa, e invece la controparte è cambiata, si è completamente eclissata in un mondo che si è costruito ad hoc, o forse che davvero quel mondo gli appartiene.
Sento parlare di sensi di colpa, ma li ho anch'io i miei, e incombono sul mio collo come una ghigliottina che prima o poi arriverà a recidere quella parte di me che forse è meno coinvolta in tutta questa storia. La testa.
Già, perché se fosse stata implicata lei, probabilmente non starei male come sto.
Oggi è stata una giornata pesante. Avrei voluto prendere il primo volo e andarmi a sincerare del fatto che nonostante gli innumerevoli problemi la situazione era sotto controllo.
Ma evidentemente non merito neanche di essere informata sulle condizioni di salute di chi amo, che sinceramente mi interessano più di tutto il resto.
Mi sento una piccola donna, schiacciata in un piccolo mondo, fatto di piccole persone.
Persone che accantonano l'amore per la sicurezza. So di essere indisponente, ma non mi merito tutto questo. La mia Anima non merita tutto questo. L'Amore che sento non merita tutto questo.


Il mio inizio

Ci sono momenti nella vita che avremmo bisogno di voci amiche che possano consolare i nostri dolori, di voci amiche che abbiano la capacità disinteressata di portarci un conforto, di voci che non giudicano, di persone che ascoltano per il piacere di ascoltarci e non per farci un favore.
Spesso si vivono situazioni che non è facile raccontare, anche alle persone più care. Non è facile confidarsi, perché anche quando qualcuno ci è particolarmente vicino, si ha il sospetto di essere sempre sottoposti a giudizio.
Questo è quello che mi ha fornito l'input per dare avvio a questa nuova esperienza nella mia vita.
Questo è quello che mi ha fornito l'input per scrivere questo viaggio di bordo della mia esistenza.
Un'esistenza che è andata avanti in maniera abbastanza tranquilla e monotona per molto tempo, forse per troppo tempo.
Un'esistenza che in una sera di un anno e mezzo fa circa ha subito uno scossone.
Uno scossone positivo senz'altro che mi ha portato a riscoprire il caleiodoscopio dei colori della mia Anima, colori che per troppo tempo erano stati soffocati dal grigiore di giornate tutte uguali e da persone che non hanno mai saputo coglierne la brillantezza.

"Ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale!"


Da quando è arrivato questo scossone ho pensato spesso a questa frase di Faletti, sì, non sono più uguale.
Sono felice di non essere più uguale, di essere risorta dalla morte dell'Anima. E tutto questo grazie a un uomo splendido che è comparso sul mio cammino all'improvviso.
E che altrettanto all'improvviso, dopo mesi splendidi passati "insieme", anche se minati da infinite problematiche, ha deciso di chiudere la porta del suo cuore, e di lasciarmi fuori dalla sua vita.
Avrei troppe cose da raccontare e da dire, a persone che probabilmente non capirebbero.
Avrei speranze da confidare a persone che probabilmente non le condividerebbero.
Avrei ancora quel sogno nel cassetto...Ho ancora quel sogno nel cassetto.
Lo dipingerò qui, se non posso farlo altrove. Qui dove forse posso avere un ascolto senza essere giudicata.

Comincio il mio nuovo romanzo da qui, con questa prima pagina.