Il crepuscolo -pensai allora- è solo un'illusione, perché il sole è sempre così sopra o sotto la linea dell'orizzonte. Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l'uno senza l'altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire, pensai, quando si è sempre uniti e sempre divisi?
venerdì 29 agosto 2014
Le parole che non ti ho detto.
Questa mattina verso le 8.00 squilla il telefono. Sobbalzo, di solito non ricevo telefonate a quell'ora. Guardo il numero sul display e il cuore comincia a battere all'impazzata...Aspetto quella telefonata da qualche giorno, anche se ho sperato che l'interlocutore temporeggiasse ancora un po'. Rispondo...qualche convenevole di circostanza, una risata di cuore da parte mia e finalmente un sospiro di sollievo. Gli esami sono negativi...mi vesto in fretta e in furia, prendo la macchina intenzionata ad andare in ospedale per ritirare il referto, voglio constatare con i miei occhi che non dovrò morire a breve. Ultimamente sono diventata decisamente ipocondriaca, sarà per via dell'avanzare dell'età, o forse perché di recente ho perso una cara amica. Ma sorvoliamo su questo tasto........
Come dicevo, prendo la macchina e mi avvio verso il laboratorio analisi. Ritiro il plico e sì, da quel poco che posso capirci, non appena leggo i valori mi rendo conto che sono realmente negativi e mi sento pervadere da una sensazione di benessere.
Sono sulla via del ritorno, quando scorgo l'imbocco di quella viuzza, l'ultima di quel piccolo paese di fronte al mare, quella meno frequentata dagli avventori estivi, quella nella quale, molte mattinate d'inverno, mi sono rifugiata per stare in compagnia di me stessa. Ma è passato qualche tempo, decido di tirar dritto. Niente, sembra che ci sia un magnetismo particolare, qualcosa che mi attrae come non mai. Imbocco la via seguente, giro a destra e proseguo senza ulteriori esitazioni. Eccolo là, a pochi passi dalla battigia, il mio salice, compagno fedele nelle giornate di pioggia e malinconia. E' un sollievo vederlo ancora là. Mi avvicino piano, spengo il motore e la musica della radio e mi metto in ascolto. La brezza marina sfiora leggermente le fronde e il suono dolce che ne esce si amalgama meravigliosamente con il frangersi delle onde sul bagnasciuga...Di solito arrivavo lì, tiravo fuori un quadernino e mi mettevo a scrivere. Tutto ciò che mi si materializzava nella mente, le inquietudini della mia anima, semplici pensieri d'amore. Improvvisamente vengo rapita dalla stessa voglia di allora. Non ho il quadernino con me, frugo nella borsa, solo qualche scontrino e un paio di ricevute della banca...Mi viene in mente la busta del plico che mi hanno appena rilasciato. Non esito, la svuoto del contenuto, prendo la mia adorata stilografica e butto giù parole su parole, un'infinità, senza rendermene conto...Ricordi, pensieri, sensazioni, confessioni, dichiarazioni. Le scrivo con gli occhi lucidi e con il cuore che mi sconquassa il petto. Sorrido e mi dispero nello stesso momento. Dopo una decina di minuti, quel testimone silenzioso dei miei perché è completamente pieno. Rimane libero solo il bordo laterale destro "Tra quanti sospiri mi cercherai? Sei le parole che ho sempre avuto nel cuore, quelle che so scrivere anche con la mano sinistra" e poi ancora due parole, piccole scritte in piccolo, perché non ho più spazio, due parole così piccole capaci di contenere l'infinito. Non rileggo. Arrotolo la busta su se stessa come una vecchia pergamena, la infilo in una bottiglietta d'acqua vuota...mi dirigo verso il mare, esprimo un desiderio e la invio. Chissà se ti arriva il mio pensiero...
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Sei fantastica, ma come ti chiami?
RispondiEliminaGrazie Gianna, addirittura fantastica :) Puoi chiamarmi Allie, è il mio nickname... ♥
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