Ti attendo per tre stagioni, come si aspettano i grandi amori,
ti aspetto con la mia malinconia, quella dei bambini dietro le finestre
che aspettano il papà la sera. Fuori la pioggia e il vento
improvvisano una rivoluzione. Ti attendo sabotando le risate
dell’estate, il calore del caminetto d'inverno, il verde, illusione della
primavera. Ti aspetto con l’ansia di chi non crede al tempo ma lo
insegue, alle bugie dello spazio che non c’è e poi si trova, come in
tasca una moneta o un accendino, ti
attendo per piangere foglie rosse, per sorridere nella nebbia ovattata del mattino, ti attendo con la pelle diafana come un cielo coperto, io che non cedo alle lusinghe del sole. Ti attendo con gli
occhi lucidi delle prime pozzanghere, con la voce rauca del
tergicristallo al termine di un acquazzone.
E tu arrivi, vestito di
brividi, esplodi ogni mia molecola in gemme di fiori, nel dolore della
nascita fiorisco e sanguino, sbocciano i rimpianti per i mesi a venire,
le pagine girate dal vento, i capelli sul viso. Corri veloce nei miei
occhi fino al fulcro della paura, le mani
sono radici che rovesciano la terra dal cielo, coriandoli di realtà
precipitano nella mia bocca spalancata: dissetami di risate verso il futuro, aiutami a dipingere il soffitto color del cielo prima di un temporale e guardami appendere quadri di paesaggi autunnali alle pareti...Le gabbie non esistono, non resistono
all’esplosione dello specchio che ci siamo creati guardandoci, tu nei
miei riflessi rossi, io nei tuoi confini nudi...Ottobre...
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RispondiEliminaTi ringrazio per aver apprezzato. Non sono sicura d'aver compreso il senso della tua domanda, ma se l'amore deve essere ridotto a un business in cui contano la domanda e l'offerta, allora io non ho mai capito niente dell'amore, né della persona che è il fulcro delle mie attese. Se dovesse decidere di tornare, dovrebbe essere solamente per amore, nel senso puro del termine, amore senza condizioni, a prescindere da ciò che può donarmi e da ciò che posso donare. L'amore stesso non basta, forse? Mi viene in mente un passo de "Il profeta" di Gibran:
RispondiElimina"Quando l'amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino. Perché l'amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide. Allo stesso modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e scuoterle fin dove si aggrappano alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sè.
Vi batte fino a spogliarvi.
Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci.
Vi macina fino a ridurvi in farina.
Vi impasta rendendovi malleabili.
Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio.
Tutto questo vi farà l'amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita.
Ma se nella vostra paura dell'amore cercherete solo il piacere e la pace, allora meglio farete a coprire la vostra nudità e ad abbandonare l'aia dell'amore per il mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutte le vostre risate, e piangere, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non dà nulla se non se stesso, e non prende che da se stesso.
L'amore non possiede, né può essere posseduto. Perché l'amore basta all'amore. E non potete pensare di comandare il cammino dell'amore: se vi trova degni, è lui a dirigere il vostro cammino. L'amore non ha altro desiderio che realizzare se stesso."
Il cuore non può morire sotto il gelo della neve se è scaldato dal fuoco dell'amore.
Brano poetico, intenso, bello ed emozionante...
RispondiEliminaComplimenti !
L'amore, se c'è, vince sempre.
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RispondiEliminaGianna ♥
RispondiEliminaAir, ho riflettuto tutta la notte sulle tue parole, e no, probabilmente non c'è nessun presupposto. Nessuna situazione favorevole. Probabilmente nella mia vita ho letto troppi romanzi a lieto fine, e mi sono immedesimata in una delle loro eroine. Ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione, che chi deve aver scritto il romanzo della mia, di vita, non era una penna tanto felice. Si incontrano tanti autori nelle biblioteche o nelle librerie...alcuni meritano di essere letti dalla prima all'ultima pagina, altri di essere solo sfogliati, altri di restare accantonati in un sottoscala polveroso, in quello che probabilmente sarà il loro personale "Cimitero dei libri dimenticati". La mia storia probabilmente resterà lì, in quell'alcova sonnolenta a dormire il suo sonno senza risveglio. Tragedie greche ce ne sono state già troppe, e da tutte e due le parti....Probabilmente l'epilogo del libro personale di quella parte della mia vita doveva finire così. Io non ho che da offrire tutto il mio amore e le mie mani vuote. Nient'altro!