Ieri mi è arrivato questo libro. L'ho vinto in un concorso su Fb. Ho partecipato perché mi attirava molto il titolo. Non so di cosa parla sinceramente. Ma tant'è che da ieri i miei pensieri girano intorno a quelle tre parole. La mia insonnia ha cominciato a presentarsi alla mia porta. Ero riuscita a cacciarla per un po', giusto il periodo che mi teneva vicino alcune persone, giusto il periodo in cui ero cosciente che c'erano, che esistevano ancora, che nonostante tutto, avevo possibilità di constatare la loro presenza. Una lontana follia, continuo ancora a rifletterci su. Continuo a riflettere su quell'enorme porta che mi sono chiusa alle spalle, mio malgrado. Continuo al riflettere sul fatto o meno che potesse essere una follia, oppure appartenere alla mia realtà. La mia razionalità mi dice che nulla è stato follia, o che se una follia c'è stata, è appartenuta totalmente alla mia vita, e per quanto sia poco probabile, ancora vi appartiene. La mia parte irrazionale, che è quella che cerco sempre di confinare, è quella che esce fuori come un grillo parlante e che mi sussurra che non sempre ciò che viviamo, è ciò di cui abbiamo bisogno. Ma io sono forse una reincarnazione moderna di Pinocchio. E non per le bugie, quelle non le so raccontare, purtroppo o per fortuna. Sto lì con il mio schiacciamosche, per uccidere il grillo malcapitato di turno. Lui mi dice che sono folle, e io continuo a ripetermi che tutte queste follie non le vedo. Lui è lì a dirmi che ho fatto bene a chiudere determinati cancelli, e io son lì a piangere sul latte versato.
So che nella vita tutto è bianco o nero, e per me non esistono sfumature di grigio. Le sfumature forse avrebbero fatto al caso mio in questo contesto, ma alcune idee, alcuni modi di essere, alcuni modi di percepire e sentire, non possono proprio essere modificati. So, che negli ultimi mesi, probabilmente ho commesso alcuni errori. Sicuramente l'ho fatto. Ma l'amore ci fa commettere sempre degli errori se sincero. Ho voluto continuare a credere in un sentimento che non era più quello che avevo conosciuto, ho continuato a comportarmi come una donna innamorata che aveva solamente voglia di tutelare i propri sentimenti, ho continuato a sperare che alcuni distacchi sarebbero stati solamente temporanei. Qualunque persona innamorata ha questi pensieri. Qualunque persona che vorrebbe continuare a regalare il mondo all'"oggetto"dei suoi pensieri e dei suoi desideri. Ma si sa, che quando si è troppo coinvolti prima o poi si cozza contro il muro della realtà. E allora che non ci resta che sperare e lasciare quella porta aperta, o desistere e chiuderla. Io l'ho chiusa, anche se non sono molto convinta d'aver desistito. Forse l'ho fatto nelle azioni, non nei pensieri. Mi rendo conto che ho scritto frasi contorte, che ho messo nero su bianco pensieri che non sarà facile sondare. Mi rendo conto che questo contesto è un modo per far uscire le mie emozioni. Mi rendo conto, che ora come ora riesco a farlo palesemente, soltanto qui. Grazie per l'ascolto.
Sei stata molto chiara...
RispondiEliminaNostalgia e rimpianti sono palesi.